Phon professionale: i segreti per usarlo meglio del parrucchiere

L’asciugatura è un momento fondamentale dello styling di qualsiasi chioma. A volte però la si sottovaluta, commettendo errori madornali che possono danneggiare irrimediabilmente la cute e le punte.

Naturalmente, è essenziale l’utilizzo di un asciugacapelli di buona qualità, che non raggiunga temperature così elevate da vanificare tutte le accortezze usate per curare i propri capelli.

Il phon professionale è solitamente una scelta adatta alla scopo, anche perché rappresenta l’evoluzione tecnologica di un accessorio più che vintage.

Phon: chi lo ha inventato ?

Il fono potrebbe sembrare un eletrodomestico molto moderno, soprattutto gli ultimi modelli in commercio, ma in realtà le sue origini risalgono addirittura alla fine dell’800: non proprio ieri.

I primi asciugacapelli ricordavano più dei caschi da utilizzare per i bigodini, come quelli del salone di bellezza per intendersi, e raggiungevano temperature poco elevate.

L’idea di questo tipo di apparecchio venne ad Alexandre Ferdinand Godefroy, un parrucchiere francese.

In realtà il brevetto del phon come lo si conosce fu depositato per la prima volta negli anni ’20.

Questo modello era stato ideato pensando all’aria rilasciata da un aspirapolvere. L’unione fra il motore di un frullatore al meccanismo dell’elettrodomestico per la pulizia della casa fece nascere il prototipo di phone.

Come deve essere un phon, professionale o no

Oggi il mercato offre una quantità inimmaginabile di marche e tipi di asciugacapelli, che variano per tecnologia, dimensione, fascia di prezzo.

Si va dal delicatissimo phon parlux, a ioni negativi, ai potentissimi phon Rowenta, dai sistemi alla cheratina del marchio professionale Remington all’ottimo rapporto qualità prezzo dei phon Imetec.

Tutti questi brand hanno in comune 2 cose: potenza e tecnologia pensata per il rispetto del capello.

Un phon di buona qualità non deve mai avere una potenza inferiore a 2000 – 2300 Watt . Solo così può raggiungere ottime velocità di asciugatura senza però stressare le chiome con temperature marziane.

Ognuno di questi prodotti poi è arricchito da un meccanismo idratante.

Ad esempio, i migliori phon hanno installato un anello arricchito con oli essenziali, che si nebulizzano nell’aria durante l’asciugatura, oppure la tecnologia a ioni negativi, che trattiene l’acqua nel capello.

Così viene assicurata l’idratazione e la morbidezza.

Lo strumento non basta: come usare phon e spazzola

Anche se un asciugacapelli professionale garantisce uno stress minore delle ciocche, è la tecnica di asciugatura a far tenere la messa in piega.

L’aria deve essere direzionata in modo differente a seconda della tipologia di capello trattato e del risultato che si vuole ottenere. Certo, se la fretta la fa da padrona, non serve tecnica. Ma se si desidera un certo ordine, il gioco cambia.

I capelli ribelli e voluminosi devono per forza essere leggermente stirati durante l’asciugatura con una spazzola tonda, tenedo il phon ad una distanza di qualche millimetro, con angolazione 45°.

Questo metodo può in effetti seccare le punte, nel lungo periodo. Perciò sono stati ideati i sistemi idratanti già descritti, installati nel motore dell’asciugacapelli.

Le chiome lisce devono essere asciugate direzionando il fono verso il basso. Ciò chiude le cuticole ed evita l’elettricità statica.

La temperatura da utilizzare non deve mai essere troppo elevata: media è più che sufficiente se si sfrutta un elettrodomestico potente.

Per le ricce si consiglia assolutamente l’installazione del diffusore. In questo caso l’aria deve essere fretta, non tiepida.

Questa tecnica definirà ogni boccolo, conferendo un aspetto ordinato, ma voluminoso allo stesso tempo.

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